LAVERIA LAMARMORA

Nel 1897 venne realizzata a picco sul mare la grande laveria idrogravimetrica Lamarmora, servita dalla galleria ribasso Cuccuru Aspu. La struttura originaria della laveria era costituita da un insieme di corpi di fabbrica ravvicinati e dislocati in quattro livelli degradanti verso il mare per una superficie complessiva di 2000 mq. La costruzione era stata realizzata in pietra locale e mattoni pieni, le coperture erano in legno e il pavimento in cotto. La laveria trattava i minerali di piombo e zinco che giungevano nel piazzale di scarico attraverso piccoli convogli ferroviari dalla galleria Lamarmora e dalla teleferica Carroccia.

La laveria trattava sia i materiali terrosi che quelli compatti ricchi in galena. Che venivano frantumati, sfangati e quindi classificati.

Il primo ambiente di superficie 880 mq era diviso in 2 livelli in cui erano ubicati gli impianti di separazione e classificazione dei minerali. Nel livello sottostante vi erano due ambienti: uno per lo stoccaggio dei minerali trattati e l'altro per lo stoccaggio dei materiali di alimentazione dei forni. Verso il basso erano presenti altri due locali che ospitavano la macchina a vapore e la sala forni. Attorno alla struttura principale erano presenti le strutture ausiliarie dei due forni a tino (lato Nord) e le due ciminiere (lato Est). Nella parte più bassa, il complesso era completato da un deposito a mare con un porticciolo per l'attracco delle barche destinate al trasporto del minerale. Il deposito era collegato al complesso superiore da una discenderia ora quasi totalmente scomparsa. (Fonte: Miniere di Sardegna.it)

Foto di Tore Aresti

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